18 luglio 2005

Tu volevi da me UNA cosa

Pensavo di essermi sbagliata, pensavo che fosse solo una mia impressione viziata dal fatto che ho un pessimo rapporto con i maschietti, soprattutto quelli un pò più giovani di me...
Pensavo che forse ti interessava davvero sapere chi io fossi, quali fossero i miei pensieri, che cosa stupisse i miei occhi verdi e cosa, invece, non mi piacesse....

e invece, l'unica cosa che ti interessava davvero, nel profondo di quei quattro neuroni che costituiscono la tua dotazione standard iniziale, mai incrementata, nello spazietto che sta esattamente fra la disco e la partita di pallone... il tuo massimo interesse era di verificare in quanti secondi netti avresti impiegato a separarmi dai miei abiti.

Intendiamoci, non mi aspettavo che mi sposassi.

Ma: Povero cretino.

Ma non per averci provato, in malamaniera... No, non per quello....
Povero cretino perché non ti sei davvero reso conto [pensiero troppo grande per la tua architettura neuro-ornononale?] che se te la fossi giocata solo un filo meglio, il risultato avrebbe potuto essere... diverso. Molto diverso. In fondo, sono io che decido, piccolo mio. Come hai potuto notare, tuo malgrado.

Mi piacerebbe guardati negli occhi e dirti che a nessuna donna, nemmeno la più "moderna", mi si passi il termine, piace essere trattata come una t***a, ma ti farei un regalo troppo grande, aprendoti gli occhi.
Sbattici il muso contro, baby, e poi... fammi sapere.

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