26 luglio 2005

A volte ritornano

A casa, ieri sera; squilla il telefono di casa ed é per me; strano.
E non é La Piccola: ancora più strano.
Ed eri tu, dall'altro capo di 70 km di fili telefonici, dall'altro capo di un anno di silenzi e di assenze, se non vogliamo contare l'assurda conversazione di questo inverno, quando la bimba ha fatto partire uno squillo dal mio cellullare proprio sul tuo numero, tra i tanti.. [ma scema io a tenere in memoria un numero che non chiamavo da mesi, non trovi?]

Parliamo... il piccolo gelo iniziale che ho avvertito alla base della nuca si scioglie e parliamo, ma mentre con le orecchie ascolto la tua voce aggiornarmi sugli eventi salienti della tua esistenza di questi ultimi 12 mesi, la piccola voce dentro non smette mai di chiedersi "perché mi stai chiamando?". E presto il motivo arriva: in settimana sarai nella Citta Silente e vorresti vedermi per un aperivo.

Annaspo, silenzio, mentre penso vorticosamente a tante cose e intanto mi ascolto rispondere "Certo, io ho alcuni impegni ma.. volentieri." VOLENTIERI?
Devo essermi bevuta due neuroni, gli ultimi due per la precisione.

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