04 agosto 2006

Ricomincio da me

Ho dormito quasi tutta la notte e oggi sono più serena.
Lo so che devo decidere di porre fine a questa strana situazione e andare a vivere con lui, ma é una decisione che devo prendere io, senza pressioni.
Ci devo arrivare da sola.

Ma forse non lo voglio fare, ancora. Ci sono ancora cose che non mi convincono del tutto,
Anche se ... stare un pò quì e un pò là serve solo ad esaurirmi e a scontentare tutti, in ugual maniera.
Cerco di arrivare dappertutto, come se questa fosse l'essenza, il succo. Fare, fare, fare... come se l'amore (per lui, per i miei) fosse direttamente proporzionale alla quantità delle cose che faccio per loro e non una emanazione della persona che sono.
Mi ammazzo, di cose da fare.
Così il senso di colpa si placa. Non ha nulla a che fare, con l'amore o con l'affetto.
E' solo l'unico modo che conosco per farmi perdonare. Di cosa, non mi é chiaro.

E adesso sono stanca.
Stanca delle liti di queste ultime settimane, liti che nascono da sciocchezze ma bruciano tempo ed energia.
Stanca di dover giustificare ogni cosa, con tutti.
Stanca di essere strattonata, da una parte o dall'altra.
E i "te l'avevo detto", non palesi... ma sottopelle, taciuti ma presenti, aleggianti nell'aria come corvi.

Sono una donna di 37 anni.
Ho amato e sofferto. Ho scelto uomini sbagliati, senza dubbio.
Ho scelto di vivere le mie storie fino in fondo, mollando il botto solo quando era chiaro che non ci sarebbe stato altro da fare.

Ho vissuto.
Come tutti.
Ma adesso, per piacere, che il peso della mia esperienza non mi venga messo sulle spalle tutte le volte che mi muovo.
Che la mia sia una vita e non un percorrere un crinale, in attesa di un passo falso.

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