29 marzo 2006

Houston, abbiamo un problema

Ieri sera avrebbe dovuto essere la serata giusta per affrontare di nuovo, seriamente, la questione casa.

Invece é andato tutto per traverso. Già.

Ed adesso vorrei che qualcuno mi spiegasse come si fa a dire ad un Lui che ti porta a conoscere la famiglia che a giugno te ne andrai ad abitare a 60 chilometri di distanza.

Ma a me mai che le cose capitassero una per volta? No, eh? Farebbe schifo, farebbe....

Prevedo il profilarsi di scenari futuri molto interessanti.

Ritmo

E' solo una questione di ritmo....
Sarà.

24 marzo 2006

Sperando.

Domani alle 9.
Prego solo che vada bene.

"Pregare non é facile, con Dio ho rotto prima che con te".

Speriamo che vada.
Ma sarà la soluzione? Dov'è la soluzione?
Fuori, all'esterno, fra le cause e le contingenze o dentro... fra cuore, anima e cervello?
Fra le pieghe dell'orgoglio?

Mi sanguina la lingua. L'ho morsicata e tu sai perché.

Tre squilli nella notte, senza risposta

Ci sono giorni, amore mio, in cui amarti é come affondare i denti nella carta stagnola.

Lacrime di coccodrillo

Potrei evitarmelo, questo post. Ma lo scrivo, per potermene vergonare con comodo.

Ha il mio stesso sangue, é parte delle mie radici.
La guardo morire piano mentre ancora non lo sa e pensa di avere un futuro, un domani.
Mentre progetta maggio e io posso solo sperare che ci sia ancora per vedere la bimba con il velo bianco della prima comunione.
La guardo, la ascolto e mi chiedo come é successo che ci siamo perse, qual é stato il momento in cui ho reciso i legami, quali cose talmente importanti o urgenti mi hanno impedito di vederla, sentirla anche solo per chiederle come andasse. La risposta é "Niente", e questo mi avvilisce.
E' parte di mio padre, lo stesso che piango ancora nonostante io sia una donna adulta, lo stesso che smarrisco ogni giorno di più perchè la memoria é bastarda e mi tradisce, e smarrisce momenti e persone, scolora e muta, inverte e sovrappone....ma non é bastato per non perderla per strada.
Lacrime di coccodrillo; dovevi pensarci prima che fosse troppo tardi. Ormai non ti resta che vederla in un letto, recitando con lei un copione di false speranze.

22 marzo 2006

Lesioni personali colpose

Oh, gaudio. Sono ancora viva e mi arrabbio pure.
Ergo, quest'aura rosata e appiccicosa da amore in corso non mi ha sedata del tutto.

Ieri sera ho prima rischiato di essere investita da un'auto guidata da un'imbecille, che parlando al cellulare ha deciso di partire senza minimamente guardare chi sopraggiungesse... nella fattispecie io.
Il cofano della sua macchinetta si ricorderà senz'altro meglio di lui che é bene dare un'occhio a ciò che capita per la strada prima di mettersi in pista.

Secondo scontro: bus stracolmo e donnetta con parapioggia formato ombrellone da spiaggia dotato di punta d'acciaio acuminata. La tipa, brandisce scompostamente l'arma impropria nel tentativo di dominarla, e mi fa passare la lama a un millimetro dagli occhi.
Roba che se il bus si fosse messo in moto a quest'ora avrei avuto un pass gratuito per le selezioni per aspirante Corsaro Nero.

La delicata lady inglese che alberga nel mio animo ha richiamato la signorotta ad una maggiore attenzione e, udite udite, la tipa se l'é pure presa... L'avrei scaraventata dall'autobus, lo giuro.

Ma la gente nasce così disattenta o fa dei corsi?

Post riunione

Resto sempre più dell'idea che sarebbe meglio aprire un bel negozio di pasta fresca.
Molto più utile.
Molto più remunerativo.
Molto più concreto.
In mancanza, sabato e domenica vado ad apprendere sul campo come si fanno i sacchetti di sabbia.

Non mi vedo particolarmente bene, in questo periodo.

Questa sera cinema

Ieri sera tisana e coccole, questa sera cinema. Il massimo della normalità.
Il film lo scelgo io, questa volta.Speriamo bene.

21 marzo 2006

Flash back

Il 30 dicembre scorso, R. ed io al tavolo della mia cucina; io preparavo l'arrosto farcito per la cena dell'ultimo dell'anno e lui parlava, parlava, di tutto e di tutti.
Ad un certo punto, ha esclamato: "Sandro mi sta tirando liso per convicerti ad uscire con lui... che cosa ti costa?". Ed io "Sandro?! ma per l'amor del cielo... allora, piuttosto, XY.....".

Dove XY eri tu, tesoro mio.

Attenta ciò che desidèri, potresti ottenerlo.

Amo farti ridere quando mi parli al telefono, adoro il suono della tua risata.
Mi sto innamorando. Temo.

20 marzo 2006

Giorno Perfetto

Domenica.
Un Giorno Perfetto.

Non so cosa sarà di noi domani, fra un mese o fra un anno.
Ma so che dove sei tu é l'unico posto dove voglio essere.

Odio il sabato

Il sabato é il giorno peggiore, lo odio.
Il giorno della lontananza, della malinconia, degli amici che poi non sono tanto amici.
Dei confronti a muso duro.
Tu non hai ancora capito con chi hai a che fare, bello.
Ci sono cose che non devi assolutamente dire, non a me.
Ma non mi ascolti. Le voci che hai dentro sono più forti della mia... e se ci si mette anche il Tuo M. non c'è storia.
Vorrei scrollarti e farti vedere come stanno le cose. Sono presuntuosa, lo so.
Sto riducendo la complessità ai minimi termini del fastidio, ma percepisco le cose in maniera diversa da te. Ti usa e non te ne accorgi, ti spinge sul fondo del bicchiere e dice di seguirti ma lui, invece, ha la mano ben salda sul bordo .... e se tu dovessi naufragare, non ci metterebbe un secondo a lasciarti andare.
Questa é la mia impressione; spero di sbagliarmi.

17 marzo 2006

Aforismi

L’amore è un fiore delizioso, ma bisogna avere il coraggio di andare a coglierlo sul ciglio di uno spaventoso baratro.

E' andata.
Ma manca sempre qualcosa...un particolare, ma proprio quello che serve per dare certezza all'insieme.
E io non posso fare a meno di sentirmi come spettatrice di una recita che tu mandi in scena apposta per me.

Again

Oggi alle nove.
Speriamo bene.
[Di venerdì 17?... ma daaaai].

16 marzo 2006

Alle cinque della sera

Oggi alle cinque.
Speriamo bene.

Progettualità

Sabato a vedere casa.
stavo cambiando idea al proposito ma adesso penso che sia meglio tentare.
Domenica a vedere gli ex compagni che recitano Ionesco a soggetto.
Il prossimo fine settimana esercitazione.
La locanda a data da destinarsi, ma non per mia scelta.

Sono sufficientemente lontana, forse.

Lucidità

Doveta andare a farvi fottere, tutti quanti.
Tutti quanti voi entrate a precipizio nella vita degli altri, la scardinate con le vostre richieste di premure e attenzioni, i vostri bisogni, voi che vi riempite la bocca della parola Amore e state comodomente seduti al Vostro posto, senza mai fare un passo, lasciando che sia l'altro a muoversi.

Dovete andare a farvi fottere, voi che usate la parola Amore anche per pulirvi il naso, che affermate decisamente e recisamente di Amare, senza incertezze e senza paure e poi corrente a nascordervi quando l'Altro, tirato per i capelli, costretto ad esporsi, obbligato a mettere a nudo i propri sentimenti senza possibilità di remora e in fretta, in fretta, in fretta perché non c'è mai tempo abbastanza, quando l'Altro vi si affida perché ritiene che Amore sia questo...
Allora non va più bene, allora bisogna tenere le distanze, riservarsi, crearsi spazi.
Dovete andare a farvi fottere voi che credere di essere gli unici ad aver sofferto, ad essere stati delusi e bastonati e partite dal presupposto di essere gli unici a giocarvi il tutto, la posta più grossa, nel mettere in piedi una relazione [come se l'Altro, invece, avesse sempre vissuto in un letto di rose o fosse sorto dal nulla un bel giorno di febbraio... e non si portasse appresso un bel bagaglio di esperienze e di tristezze, alcune magari ancora mal digerite, alcune ancora vivissime nel subconscio... di quelle per le quali una mano che si leva all'improvviso é un ceffone e mai una carezza, tanto per intenderci.... ].

Dovete andare a farvi fottere Voi che nell'illustrarvi come il peggio del peggio che si possa incontrare sul mercato vi mettete idealmente su un gradino superiore all'Altro, quando invece di affrontare i problemi via via che si manifestano li create ad arte sul momento, per vedere le reazioni dell'Altro e possibilmente per spingerlo ad allontanarsi, ad andarsene, a mollare tutto... prima che sia troppo tardi, prima che vi costringa a scendere nella realtà e a vivere per davvero il Vostro sentimento.

Dovete andare a farvi fottere, voi che parlate di non abbandonare il campo e poi invece ve la fate sotto, voi che ammettete a parole le vostre paure ma non osate mai agire un cambiamento, voi che affermate "io sono così, prendere o lasciare. Non mi lascerò cambiare".

Dovete andarvi a farvi fottere e spiegarmi perché invece i Vostri dannatissimi passi incrociano sempre la mia strada!

Tutti dannatamente uguali, uguali, uguali... fatti con lo stampo. Pronti a chiedere, a pretendere senza dare in cambio nulla e convinti, poi, di essersi spesi tanto.

Gambero


Mi hai detto: Non innamorarti troppo, stai un passo indietro, tieni qualcosa per te.
Ma che cosa vuol dire?
Mi innamoro al 70, all'80%?
A giorni alterni?
Quanto deve essere lungo questo passo?
Sessanta chilometri possono andare?
Perché é questa la distanza che sono tentata di mettere fra noi.

15 marzo 2006

There's a rumor

Ieri Il Barracuda é passato dal mio ufficio, s p e c i f i c a t a m e n t e per io.
Mi ha fatto un buffetto e mi ha detto brava per il report [peccato che di recente ce ne fossero due da esaminare e peccato che non si ricordasse di quale stesse parlando, ma... ].
E' la terza volta in tre settimane che mi esprime il suo apprezzamento.
Da tre settimane cammino per i corridoi guardandomi attorno per capire da quale parte arriverà la botta....

14 marzo 2006

La banca del tempo?

"Ti chiedo solo un pò di tempo e tanta pazienza".
La pazienza non é un problema, temo di averne fin troppa.
E' il tempo che mi manca, mio grande.

Questa battuta non é nuova, nel mio incasinato copione.
Anche L'AmoredellaMiaVita mi aveva chiesto tempo: dammi tempo e vedrai che la risolvo... sissì. Hai risolto presto e bene, quando si é trattato di girare l'angolo e di lasciarmi in un dito di acqua sporca.
Temo che oggi sia uno di quei giorni in cui ti prenderei volentieri a schiaffi.
Mi gestisco, bastardo, e spero sia la vita a farlo al posto mio. E so per certo che può avere mani molto pesanti.

13 marzo 2006

Pessoa [1]

Niente si sa, tutto si immagina.
( da "Odi di Ricardo Reis" )

Piano piano

Piano piano lo stiamo raccontando a tutti. E anche senza dirlo, solo un cieco non se ne accorgerebbe.
E' bello e strano. Come te. Come noi.
Le mani che si cercano, sempre; i silenzi, discorsi che iniziano imprrovisi e poi si fermano a metà perché ci perdiamo in noi.
Profondità che emergono da sole all'improvviso, piccoli lampi di comprensione e di conoscenza.
Sii sincero con me, e ti seguirò ovunque.
Hai raggiunto territori lasciati abbandonati da tempo e non so ancora se mi faccia piacere o no.
Ci sono tanti nodi da sciolgere, amore mio.
Ma se mi tieni per mano, io cammino con te.

Associazione IDIT

Ciao, mi chiamo WinterSea e sono un'Innamorata Delusa in Trattamento.
Mi astengo da 5 mesi.
Mi astengo dal vederti, dal parlarti in forma orale e scritta, dal telefonarti, dal presentarmi al tuo cospetto e di dar fuori di matto da ben 5 mesi; un record.
Ogni tanto provo ancora l'impulso di darti un paio di schiaffi in pieno viso, ma lo freno. Ogni tanto provo ancora l'impulso di organizzare il tuo funerale, ma lo freno. Mi gestisco. Rispetto ad un anno fa sono un fiore.
Ma non ho dimenticato, sono ben lontana dalla indifferenza: il carico emotivo di martedì lo dimostra chiaramente. Non mi importa più nulla di te, non temere; mi importa dei segni che mi hai lasciato, delle incertezze e delle paure che mi impediscono di prendere il volo, di scappare via dalle meschinerie e dalla mediocrità.
Mi hai detto "ti amo" e mi hai preso a calci in bocca: scusa se ho faticato un poco a riprendere il mio equilibrio. Ma di bello e di nuovo c'è che l'indifferenza a mano a mano si avvicina e non c'è peggior condanna di questa.

[Non lo so se scrivere questo post sia coerente; da tre settimane a questa parte la mia vita ha subito un innegabile scossone. Ma non mi hanno lobotomizzata, anche se giro pagina ci sono cose che restano nel profondo. Spero solo che l'amarezza che mi hai lasciato non mi impedisca di amare quest'uomo come merita].

09 marzo 2006

E Big Ben disse “Mò basta…”

R. ha straparlato, La Piccola ha espresso il suo parere.
Tu mi hai mostrato la tua fragilità. E io l’ho capita.
Io ti ho espresso i miei dubbi, le mie paure, i miei desideri più profondi. E so che li hai compresi.
Il Tuo M. immagino abbia detto la sua, visto lo splendido intervento di sabato.

Ora, manca soltanto l’udienza dal Papa.

Chissà se alla fine di questa lunga tornata di consultazioni riusciremo finalmente a vivere questa storia per quello che é…

08 marzo 2006

Brutta giornata

Ci sono lividi che tardano a scomparire, ci impiegano giorni, mesi ed anni.
Ed é brutto accorgersi che sono ancora lì, appena sottopelle, quando succede qualcosa - un'inezia, se vuoi - che li fa tornare a galla.

"smetti di domandarti che cosa ci ha rovinato e perchè , lo sai come si comporta il dolore, non puoi parlarci, non sente ragioni e non le riconosce...allora lascialo fare, aspetta che si stanchi, aspetta" - ("Da un'altra carne" di Diego De Silva)

Quattro passi

Quattro passi per il centro, tornate a casa. La Piccola storta, storta dura, al limite del mio fastidio. E poi, finalmente, si apre.
E si scopre che ad averla seccata é il penoso comportamento di R. sabato sera. Ma io non ci posso fare nulla, se non scusarmi per averla messa - involontariamente - in imbarazzo.
Parla, parla La Piccola: perché mi vuole bene e mi dice tutto quello che so già, mi mette in guardia dal lupo, mi ricorda che cosa avevo detto all'inizio della mia storia con Cretino.
Lo so Piccola mia, lo so perfettamente che cosa ti spaventa, di questa situazione. Ma non posso andarmene adesso: i tuoi dubbi sono i miei, ma andarmene sarebbe solo una fuga.
Se cadiamo in volo, mi resteranno lividi. Ma se cadiamo, non sono io quella che poi starà peggio.

07 marzo 2006

Attimi

Sono arrivata da lui carica come una molla: il brutto pensiero che mi era nato dentro all'ora di pranzo aveva avuto il tempo di lavorare nel cervello, rosicchiando piano piano razionalità e fiducia.
Ma.
Quando l'ho visto arrivare mi si é sciolto qualcosa dentro e ho pensato che se avessi lasciato andare anche solo un fiato, questa volta avrei rovinato davvero tutto.

06 marzo 2006

RI-FAQ

Sarà poi conveniente togliere dai propri rapporti interpersonali il brivido del caso, l'avventura dell'incontro, la voluttà della scoperta?

Forse no, forse non é conveniente... basta tutelarsi, in qualsiasi forma, sempre e comunque.

03 marzo 2006

casino per casino

Alla fine é arrivata, la "bella e buona" notizia.
Non ho fatto una piega, in fondo me l'aspettavo.
In fondo lo sapevo, me lo sentivo, lo immaginavo.
Non mi sono spostata di un passo.
Ma mi tutelo.
Mi hai domandato fiducia. e l'avrai, tutta intera.
Ma non voglio essere la tua ancora: se il cambiamento ci sarà dovrà essere per te stesso, non per me. Non é così che funziona.
Sarà dura.
Ci voglio provare, ma se non funziona sarà un disastro totale.

Regalami un sorriso

Io: "mpf... ma quanto sei alto?"
Lui: "1.83, piccolina... l'altezza di Nostro Signore"
Io: "Ah... e come fai a saperlo?"
Lui: "Si sa dagli studi condotti sulla Sacra Sindone..."
Io: "Ah! L'hai vista?"
Lui: "No...ma ho conosciuto Nostro Signore......"


SIGLA!!!

Brrrr

Oggi sono 37.

02 marzo 2006

Qualcosa é cambiato

Da venerdì ci siamo visti 4 volte. Da venerdì ho vissuto ogni sentimento che sono capace di provare.
Sto franando sotto un mare di emozioni che non riesco a governare.
Esaltazione. Paura. Di nuovo Esaltazione. Dubbio. Entusiasmo. Sfiducia.
Per te é lo stesso: lo capisco da quello che mi scrivi.
Abbiamo cicatrici identiche, stessa sensazione di non poter sbagliare ancora. Ma.
Mi sento frullata, centrifugata e intanto che realizzo di non essere in grado di mettere un pensiero in fila dietro ad un altro in un posto che non sia questo diario, penso che ci deve essere un dio che tutela le anime in pena: il capo é a casa, KO.
Penso che altrimenti non avrei retto: sono fuori di cervello.

Penso cose tipo "se noi iniziamo una storia" quando poi l'abbiamo già iniziata....nostro malgrado, oppure no.

Sono tante le cose che ti sto dicendo, tante quelle che vorrei dirti. Tanti i pensieri che mi rimbambiscono i due neuroni residui...Cose del tipo: lo sai che appena questa notizia esce fuori, non ci lasceranno più vivere? Lo sai che faranno di tutto per rubarci il nostro tempo? Lo sai che prenderanno le nostre differenze e le amplificheranno all'ennesima potenza, fino a farci smarrire in cose che potrebbero non avere importanza?
Si accaniranno contro di noi, perché siamo fuori dalla loro media, perché siamo quanto di più improbabile potesse capitare.

Per il noto principio dei vasi comunicanti....

Non é successo assolutamente nulla per mesi.
Nulla. Niente. Vuoto pneumatico.
Da 6 giorni a questa parte si é scatenato il mondo.
E tutti vogliono delle risposte.
Delle sicurezze.
E alcune di queste risposte cozzano fra di loro.
Penso di potercela fare a tenere in equilibrio tutto, mentre la massa magmatica che é diventata la mia vita in questi ultimi giorni prova a consolidarsi un pò...
Però, mi sia permesso chiedere una cosa "Ma proprio adesso???"

01 marzo 2006

FAQ

Sarà poi conveniente togliere dai propri rapporti interpersonali [....] il brivido del caso, l'avventura dell'incontro, la voluttà della scoperta?

Random

Sabato.
Scenata di gelosia via Sms con fiocchi e controfiocchi.
Film con Giù e chiacchiere distratte: non riesco a seguire il discorso... dentro di me ho un livido che si allarga, piano piano. E fa male.

Scuse nella notte, sempre via SMS.

Domenica.
Mattinata a letto, ospite a casa di Giù.
La telefonata di R.: "Qui corre voce che tu, sabato mattina, sia tornata alle 3" [e allora? chi sei? mia madre? mio padre? la mia coscienza? il grillo parlante ...? chi? chi? chi?]. Due telefoni, scarichi, nessun caricabatteria. Isolata dal mondo. Isolata da te.
Pomeriggio trascorso con gente che conosco poco, in un posto sconosciuto e a far cose di cui non mi interessa: terapeutico.
Ritorno volando, la Cami conosce la strada [fin lì, abbiamo sbagliato il solito svincolo della tangenziale]. Pilota automatico e musica, pensieri altrove. Da te.

A casa.
Telefono in carica, prima chiamata per te. Tempo di permanenza fra le mura domestiche: 10 minuti. Tempo di permanenza fra le tue braccia: 4 ore. Sono stata bene. Punto.